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al testo di Monica DArmetta
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- Perche non me lo hai detto prima? - cosa sarebbe cambiato? - è morto? - non so… mi è sembrato di averlo visto muovere poco fa - cosa pensi di fare adesso? - non saprei, nasconderlo? - e dove? - non lo so - lo hai toccato? - che domande sono, certo che l’ho toccato! Cristo, l’ho ucciso! - voglio dire, dovremmo lavarlo. Ci saranno le tue impronte sul corpo - e come lo laviamo? - nella vasca - mi è finito il bagnoschiuma - ma non devi mica pulirlo e pettinarlo! - ma penseranno che non si lavava, guarda qui che unghia nere, la pelle morta dietro le orecchie… - è tutto morto! Smettila di dire sciocchezze e aiutami ad alzarlo. Questa volta hai proprio esagerato. Prendilo dai piedi, svelta - gli puzzano, non possiamo scambiarci? - come vuoi, basta che facciamo in fretta - quanta forfora, forse è meglio se… - alzalo per Dio! - d’accordo! Ecco, fatto… quanto pesa… -attenta al comodino, aspetta che apro la porta… ecco, poggialo qui dentro. Tienilo seduto così lo sciacquo - non glieli togliamo i vestiti? - hai ragione, inizia dalla camicia, io gli sfilo i pantaloni - no, se permetti a mio marito li sfilo io i pantaloni - ma che ti importa, l’hai ucciso! - e questo ti da il diritto di guardargli sotto le mutande? - come vuoi, facciamo cambio, basta che fai presto - non me lo ricordavo così peloso, forse avrei dovuto insistere sulla depilazione - forse avresti dovuto non ucciderlo - sarà, ma penseranno sia stata con una scimmia. Apri quel cassetto e passami la lametta - per fare cosa? - per depilarlo! - ma depilare cosa se è morto! Forza apri l’acqua e bagnalo! - fammi dare qualche spuntatina, glieli accorcio soltanto, ecco fatto. Visto? Che ci voleva? Dove lo sciacquo? - dove l’hai toccato - ma non mi ricordo - e sciacqualo tutto allora - senza bagnoschiuma quindi? - e mettiglielo! - ma mi è finito! - vado a comprarlo! Non ti muovere e non combinare nulla. Sto tornando
Sette minuti dopo
-Ma cosa fai? - le aveva lunghe e poi gli tolgo lo sporco che avevo visto prima. Vedi ora com’è pulito? - ma a chi importa se aveva le unghia dei piedi lunghe? - magari viene la televisione, che ne sai? - la televisione? Avanti, tieni il bagnoschiuma. Ma facciamo in fretta! - ecco, hai visto com’è bello adesso? tutt’altra cosa. Vado a prendere i vestiti, aspettami qui - ma dove li vai a prendere se li abbiamo messi qui a terra? Non li vedi? - e che fa, gli mettiamo quelli che aveva prima? - certo! Gli vuoi mettere il completo da matrimonio? - no, il completo no, ma almeno una bella camicia pulita e dei pantaloni accordati - ma che ti importa della camicia, dobbiamo sbrigarci! - e mica me ne vado in cina, un attimo nella camera da letto e torno! - e veloce! - ecco, visto che belli? Glieli avevo regalati io per il suo compleanno. Non gli stanno bene? - benissimo, ma adesso alziamolo e riportiamolo là dentro e pensiamo a cosa possiamo fare - si un attimo… ecco l’ho preso, che pesante... - cos’è quello? - cosa? - quel pezzo di carta che gli è caduto dalla tasca, vedi? - non so, aspetta mettilo seduto qui che vado a vedere. È una lettera - e leggila, svelta! Cosa dice? - Egregio signor ***** siamo lieti di comunicare la sua vittoria della quindicesima edizione del concorso “ Scrivi e imbusta”. Sarà per tanto disponibile, dopo il giorno 22 di questo mese, il ritiro presso i nostri uffici di via **** dell’assegno di lire 350.000.000 come previsto dal concorso. Congratulazioni, cordiali saluti. - concorso? E tu lo sapevi? - no - ti voleva fare una sorpresa qualora vincesse? - può essere - e allora può essere che tutte quelle lettere che vedevi spedire di nascosto era per inscriversi al concorso? - mi stai dicendo che non aveva l’amante? - e io che ne so! Dico solo che è più plausibile questa mia ipotesi - e ora quei soldi? - quei soldi? se passano a te in quanto moglie, ti ci paghi la cauzione!
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